Come le compagnie aeree hanno cambiato le regole dei prezzi nel 2023

Come hai potuto notare, questo 2023 è un anno particolare, caratterizzato da aumenti e rincari diffusi in ogni settore
Il caro bollette di  luce e gas e la benzina che ha raggiunto il valore dell'oro, hanno colpito duramente i nostri portafogli, ed anche il settore turistico ne ha subito gli effetti collaterali. 
Sia le strutture alberghiere che le compagnie aeree e marittime, infatti,  si sono trovati costretti ad aumentare i prezzi dei soggiorni o dei biglietti, per affrontare l'impatto di questi aumenti sui costi di gestione, schizzati alle stelle.
Aumenti che hanno toccato anche il 60% in alcuni casi, e non stiamo parlando della sola Italia, ma un effetto globale.
Ma se per hotel, resort e b&b si è trattato di un passo inevitabile per evitare ingenti perdite, lo stesso non si può dire per le compagnie aeree che hanno colto la palla al balzo per rivedere le loro strategie di vendita dopo anni di consolidamento.
Effettivamente, a differenza del passato, quando prenotare in anticipo garantiva il prezzo più basso rispetto a chi si decideva all'ultimo momento, la situazione sembra essersi ribaltata. 
O almeno il vantaggio non è più così evidente come un tempo.
Abbiamo monitorato attentamente le vendite dei biglietti sin dai primi giorni dell'anno e abbiamo notato un andamento altalenante, con continui aumenti (graduali) e ribassi (più o meno importanti).
"Ma non era così anche prima?"
Più o meno, ma in realtà, a cambiare soprattutto è stata la modalità di avvio delle prenotazioni.
Fino a tre anni fa, quindi prima della pandemia, era solita una procedura standardizzata, in cui le compagnie aeree premiavano chi prenotava in anticipo con tariffe più allettanti a seconda del periodo di viaggio (bassa, media o alta stagione). 
Ogni volo era suddiviso in diverse fasce di prezzo, con tariffe crescenti man mano che il volo si riempiva o si avvicinava la data di partenza.
Tra le 20 e le 50 tariffe (in base al volo) vendute progressivamente dalla più conveniente alla più cara in ordine di riempimento.
Successivamente, nel 2021 e in parte nel 2022, dopo i grandi sconvolgimenti che abbiamo vissuto, le compagnie aeree hanno adottato un approccio più leggero, offrendo tariffe generalmente basse per stimolare la fiducia dei viaggiatori e riavviare il settore. L'obiettivo era evitare posti vuoti e ottimizzare i flussi di denaro per poter reinvestire e riparare i danni subiti nei mesi precedenti.
Quando finalmente la domanda ha superato l'offerta (anticipandosi alle previsioni), si è verificata una situazione di sovraffollamento, con numerosi voli cancellati a causa della mancanza di personale per soddisfare la domanda improvvisa.
Ricorderai bene il caos negli aeroporti nella scorsa estate.
Con l'inizio del 2023, si è verificato un nuovo approccio, molto più deciso e con tariffe inizialmente medio-alte. 
Già a gennaio, abbiamo notato un aumento medio del 137% nelle tariffe, soprattutto durante l'alta stagione e i weekend
In questo modo, tutte le compagnie aeree, incluse le low-cost (come Ryanair) e quelle di linea, hanno pensato di stravolgere le regole per garantirsi un vantaggio temporaneo, cercando di arrivare più rapidamente possibile al break-even (il punto di pareggio costi/guadagni) e generare così successivamente profitti.
Così facendo, sono riuscite a ottenere un buon numero di viaggiatori che, temendo aumenti esorbitanti, hanno preferito assicurarsi un posto anche a prezzi più elevati del solito.
Ma chi ha aspettato, ha sempre avuto la peggio? Assolutamente no!
Infatti, l'aumento dei prezzi raggiunge sempre un punto di stallo, poiché a parte poche categorie di viaggiatori disposti a pagare qualsiasi cifra (come coloro che si spostano per lavoro o urgenze), le prenotazioni, generalmente calano bruscamente fino a fermarsi, quando le tariffe diventano "fuori mercato".
Quindi, ci sarà sempre una parte di posti su un determinato volo disponibili a prezzi più ridotti, ma con il nuovo approccio saranno coloro che prenotano in un arco temporale molto più vicino alla partenza, solitamente 20-25 giorni, ad usufruire di prezzi promozionali. 
 
Anche ad una settimana o meno dalla partenza è possibile trovare tariffe estremamente convenienti, ma solo su rotte che non sono principalmente usufruite da viaggi di lavoro (business travel), poiché queste rimarranno escluse dalle offerte last-minute e possono essere vendute a prezzi molto alti.
In questo modo, siamo in grado di scoprire tariffe irresistibili per molte destinazioni nei 20-25 giorni precedenti alla partenza (quasi mai dopo). 
Questa dinamica non è praticamente mai accaduta.
Ad esempio, un volo per le Seychelles da Malpensa a Mahè in luglio, con Qatar Airways, che prenotato nel primo trimestre dell'anno aveva un costo medio di €1.350 a passeggero, ha cominciato a diminuire verso la metà di maggio, per poi diventare irresistibile proprio a  20 giorni dalla partenza, come puoi vedere dal grafico, e passare ad € 851...-37%!

Oppure un volo low-cost Ryanair, da Torino a Lanzarote che mediamente aveva un costo di € 380 a/r, per lo stesso periodo, lo ritroviamo a:

 

Et voilà! 

 

Effettivamente nei 20-25 giorni ante partenza si ha l'opportunità di trovare vere e proprie promozioni.

Ma non solo, ci sono già dei ribassi importanti anche su partenze di Agosto.

 

Continuerà questo trend, oppure si ritornerà alle origini?

Lo scopriremo solo viaggiando,,,

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